PADOVA - Il Bo è il primo ateneo italiano ad entrare a far parte di Usra. L’associazione universitaria per la ricerca spaziale (Universities Space Research Association). Usra è un’organizzazione senza scopo di lucro di elevato prestigio internazionale, basata negli Stati Uniti e fondata nel 1969 per promuovere la scienza, la tecnologia e l’ingegneria spaziale e aeronautica.
IL RICONOSCIMENTO
Un importante riconoscimento quindi per il Bo che vanta una lunga storia nel campo della ricerca astronomica e spaziale. Iniziata con Galileo Galilei, proseguita con Bepi Colombo, il matematico che venne reclutato dalla Nasa nel 1961 dopo il lancio del primo satellite artificiale, e che continua fino ad oggi. Era stato proprio il Bo ha candidarsi tra i membri dell’Usra, che in occasione dell’Annual meeting del suo Consiglio, tenutosi lo scorso 22 marzo, ha ufficialmente ammesso tra i suoi membri l’Università di Padova, accogliendo positivamente la candidatura presentata nei mesi precedenti. Usra coordina diversi istituti di ricerca e strutture scientifiche d’avanguardia, favorendo la cooperazione scientifica e tecnologica tra i suoi membri tramite la gestione di programmi di ricerca d’eccellenza e la promozione di programmi di formazione nel campo delle scienze spaziali. Ad oggi conta tra i suoi membri 120 università, rappresentative della ricerca di eccellenza in ambito space-science, da quattro continenti, di cui otto finora dall’Europa.
LA VALUTAZIONE
Ad essere valutata positivamente non è stata solo la storia del Bo in tale disciplina.
L’adesione a Usra rappresenta per l’Università di Padova un vettore strategico per favorire le sinergie all’interno di una comunità globale di conoscenza condivisa nell’ambito della ricerca spaziale, con potenziali ricadute anche sugli enti di ricerca e sulle imprese operanti nel territorio. Oggi che il pianeta si è globalizzato e che i cambiamenti più rapidi e profondi sono in gran parte guidati dai progressi della scienza, fare parte di un ecosistema scientifico come quello di Usra offrirà alla comunità accademica nuovi stimoli, che incentiveranno ulteriormente la ricerca di eccellenza nelle discipline spaziali.