Immigrazione controllata, Friuli tradito da Roma. «Questo sistema non ci dà quello che ci serve»

In entrata personale non qualificato e a basso costo. L'assessore Rosolen: "Abbiamo bisogno di persone con più competenze e abilità lavorative"

Sabato 4 Maggio 2024 di Marco Agrusti
Immigrazione controllata, Friuli tradito da Roma. «Questo sistema non ci dà quello che ci serve»

Non sono solamente pochi, anche parametrando i flussi con la popolazione residente nella nostra regione. Sono anche “poco utili”, senza che per questo si legga la frase in senso dispregiativo. L’utilità, infatti, in questo caso fa rima con competenza, abilità lavorative, necessità conclamate di mercato. Il Friuli Venezia Giulia si sente ancora una volta tradito da una misura che dovrebbe aiutare un mercato del lavoro incapace di reperire le figure necessarie alle imprese
E le massime autorità regionali programmano una “battaglia” a Roma per cambiare tutto, anche in forza della specialità del Friuli Venezia Giulia come ente regionale. 


COSA SUCCEDE

La Regione ha chiesto a Roma, e nello specifico al ministero del Lavoro, quote di immigrazione da Paesi esterni rispetto all’Unione europea pari a 4.115 lavoratori nel triennio che si concluderà l’anno prossimo e che comprende anche il 2024. Ma le esigenze, stando alle ultime rilevazioni sul mercato del Friuli Venezia Giulia, sarebbero quantomeno triple. 
E soprattutto - cosa molto più importante - la regione avrebbe bisogno di figure qualificate che invece il decreto nazionale non riesce a garantire. Non ci riesce almeno stando alle necessità manifestate dal Friuli Venezia Giulia. Nell’ultimo click day, ad esempio, solamente 1.500 domande circa sono state accolte.

Una goccia nel mare, se si calcola il fabbisogno che comprende anche gli stagionali. L’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, proprio per questa ragione ha parlato di «anacronismo delle quote di lavoratori immigrati rispetto alle esigenze reali del mercato del lavoro». 


LE REGOLE

Sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all'estero entro le seguenti quote complessive a livello nazionale: 136.000 unità per l'anno 2023; 151.000 unità per l'anno 2024; 165.000 unità per l'anno 2025. 
Quote a livello nazionale per lavoro subordinato non stagionale e per lavoro autonomo nei seguenti settori: autotrasporto merci per conto terzi, edilizia, turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare, cantieristica navale, trasporto passeggeri con autobus, pesca, acconciatori, elettricisti e idraulici, assistenza familiare e socio-sanitaria. Nel dettaglio, 53.450 unità per l'anno 2023, di cui 52.770 per lavoro subordinato e 680 per lavoro autonomo; 61.950 unità per l'anno 2024, di cui 61.250 per lavoro subordinato e 700 per lavoro autonomo; 71.450 unità per l'anno 2025, di cui 70.720 per lavoro subordinato e 730 per lavoro autonomo. Sono inclusi i lavoratori di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d'Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina. 


L’APPELLO

La strategia che la Regione intende mettere in campo è chiara: «Le quote così come sono strutturate in questo momento a livello territoriale, hanno dimostrato di non funzionare in modo assoluto - ha tuonato l’assessore Alessia Rosolen -. Questo sistema - ha proseguito - non ci dà nulla di quello che ci serve». Da qui i prossimi passi, da compiere a Roma anche battendo i pugni. Sì, perché da solo il Friuli Venezia Giulia può fare poco. La linea sarà una: gli ingressi di lavoratori extracomunitari provenienti da Paesi al di fuori dall’Unione europea dovranno avvenire sulla base delle competenze. «Abbiamo bisogno di manodopera qualificata, non di personale a basso costo o che in modo surrettizio prelude all’ingresso indiscriminato di extracomunitari». 

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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