Lazio-Fiorentina, Inzaghi spera e Klose saluta

Domenica 15 Maggio 2016 di Emiliano Bernardini
Lazio-Fiorentina, Inzaghi spera e Klose saluta

Saluti, abbracci, lacrime e speranze. La Lazio questa sera affronta la Fiorentina in un vortice di emozioni. La sfida non vale nulla ai fini della classifica ma dietro le quinte c'è un altro copione in attesa di essere letto. Ci sarà il saluto a Miro Klose che dopo 5 stagioni lascia la maglia biancoceleste. Sarà la sua serata con uno show a fine gara per tributargli il giusto omaggio. E poi c'è quella panchina ancora in cerca di un padrone. Al momento sopra c'è seduto Inzaghi che non ha la minima intenzione di volerla mollare. E' per questo che sta lottando con le unghie e con i denti per convincere la società che il futuro della Lazio è lui. Si è presentato in conferenza stampa a testa alta e come al suo solito non ha usato giri di parole: «Credo sia giusto che una società che deve scegliere il nuovo allenatore guardi in giro. Io posso rispondere solo in campo, penso di aver messo dei dubbi a chi deve scegliere. Poi servirà calma. Io fino a questo momento ho sfruttato la chance nel migliore dei modi, all'inizio nessuno parlava del mio sostituto, poi è bastata la sconfitta con la Samp per parlare del mio cambio».
 
QUANTE OMBRE

Eh già perché, nonostante non lo ammetterà mai, tutte le ombre che sente dietro alla sua testa non lo lasciano affatto tranquillo. Simone sa di aver fatto tanto e non manca di rimarcarlo: «Penso che questa rosa non meriti l'ottavo posto, l'ha dimostrato in queste ultime partite, con questa media saremmo stati secondi o terzi». Quasi come a dire: ”Fossi arrivato prima...”. Inzaghino si gioca il suo personale scudetto, ironia del destino proprio a 16 anni di distanza da quello vinto sul campo nel 2000. Intanto lancia il suo grido di battaglia per la prossima stagione: «Bisognerà costruire una grande Lazio ed entrare in Europa, cosa che quest'anno non siamo riusciti a fare. La Lazio per la sua storia deve fare le coppe». Una grande partita a scacchi dove ogni giocatore si prende tutto il tempo per non sbagliare mossa e cercare di fare scacco matto al re Lotito. Sampaoli dopo la due giorni romana è in giro per l'Europa con le orecchie bene tese per sentire il minimo spiffero proveniente dalla Capitale. Le parti sono lontane per ammissione dello stesso ex ct del Cile: «Ci sono anche una montagna di questioni da discutere tantissime cose da chiarire». Le sue quotazioni, dopo un picco iniziale di gradimento, sembrano essere scese di molto. Risale invece Prandelli. Cesare ha messo la Lazio in cima alla sua lista, tanto da mettere in stand-by tutte le altre compresa l'Atalanta. Prandelli aspetta Lotito, considera quella biancoceleste la tappa perfetta per ripartire. Ha analizzato la rosa e ha già in mente dove intervenire per migliorarla. Aspetta solo la chiamata definitiva per mettersi al tavolo e trovare un accordo. C'è stato un grande traffico a Roma negli ultimi giorni. Anche Montella ha fatto capolino nella Capitale. L'allenatore della Samp è un pallino di Tare ma qualcuno lo avrebbe avvistato dalle parte della Federcalcio, l'aereoplanino punta alla panchina dell'Italia. E poi c'è anche Ventura che è praticamente libero dal Torino dove dovrebbe arrivare Mihajlovic, bruciatosi prima di diventare il sostituto di pioli. Eppure anche lui c'era in quello scudetto del 2000.
 

Ultimo aggiornamento: 12:56

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