Violenza sessuale ai danni di un minore. È l'accusa con cui è stato arrestato un sacerdote in provincia di Cosenza dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria.
L'indagine, avviata dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giuseppe Lombardo e sviluppata attraverso riscontri testimoniali, acquisizioni documentali e attività tecniche, ha consentito agli inquirenti di ricostruire una vicenda che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe avuto origine all'interno di una comunità parrocchiale reggina.
LA VITTIMA
La vittima, all’epoca dei primi episodi un ragazzo di 16 anni, frequentava le attività pastorali e aggregative della parrocchia, organizzate proprio dal sacerdote arrestato. L'uomo, approfittando del proprio ruolo e della condizione di disagio familiare vissuta dal giovane, avrebbe instaurato una relazione ambigua, inizialmente alimentata da adulazioni e attenzioni, poi degenerata in episodi di violenza sessuale vera e propria, consumati in luoghi appartati della struttura ecclesiastica. Secondo quanto ricostruito dai militari della Compagnia di Reggio Calabria, il sacerdote si sarebbe servito della propria posizione per manipolare emotivamente il ragazzo, facendolo sentire legato spiritualmente e moralmente alla figura del proprio "padre guida". Un rapporto in cui – secondo le indagini – si sovrapponevano momenti di liturgia, di confidenza e di abuso. In alcuni casi, dopo aver consumato gli atti sessuali, il religioso avrebbe persino impartito una benedizione alla vittima, chiedendo "perdono" per l’accaduto.
LE INDAGINI
Nel corso delle attività investigative è emerso come il ragazzo faticasse a ribellarsi, paralizzato da un sentimento di soggezione e dal timore di perdere il legame con la comunità parrocchiale. Una condizione di subordinazione che il sacerdote – figura di grande carisma e autorevolezza nel contesto ecclesiastico – avrebbe saputo alimentare con strategia e consapevolezza, fino a rendere il giovane incapace di opporsi. L'inchiesta ha consentito, inoltre, di documentare che, anche dopo il trasferimento del sacerdote in una parrocchia della provincia di Cosenza, questi avrebbe continuato a svolgere attività a stretto contatto con minori. Il sacerdote è stato portato in carcere.