Omicidio durante la festa Full moon party in Thailandia: ergastolo per lo chef spagnolo Daniel Sancho Bronchalo

Sebbene la Thailandia preveda ancora la pena di morte per alcuni reati, tra cui l'omicidio premeditato, le esecuzioni avvengono raramente, l'ultima nel 2018

giovedì 29 agosto 2024
Omicidio Full moon party in Thailandia: ergastolo per lo chef spagnolo Daniel Sancho Bronchalo. È il figlio di un famoso attore

Era famoso: Daniel Sancho Bronchalo è uno chef e aveva un canale Youtube dove cucinava in diretta e proponeva ricette esotiche. Capelli lunghi, muscoloso, era popolarissimo in rete ma non solo per le sue sembianze. Daniel che oggi è stato condannato all'ergastolo è il figlio di un noto attore spagnaolo, Rodolfo Sancho, e Silvia Bronchalo. Un tribunale thailandese ha emesso la sentenza più dura per l'omicidio di un chirurgo plastico colombiano conosciuto online e fatto a pezzi sull'isola di Koh Phangan, l'isola dove si svolge il Full Moon Party, una festa psichedelica sulla spiaggia in Thailandia famosa in tutto il mondo. 

Omicidio Full moon party in Thailandia: ergastolo per lo chef spagnolo Daniel Sancho Bronchalo. Fece a pezzi il cadavere del chirurgo Arrieta dopo averlo ucciso

Fu un caso scabroso che ha sconvolto la Spagna un anno fa. Ora lo chef è stato giudicato colpevole dell'omicidio premeditato di Edwin Arrieta Arteaga avvenuto lo scorso anno sull'isola turistica di Koh Phangan. Il caso ha suscitato un enorme interesse in Spagna perché il padre dell'imputato, Rodolfo Sancho, è un noto attore, e decine di giornalisti spagnoli sono volati in Thailandia per assistere al processo. «L'attore è soddisfatto della sentenza, perché sarà messo in prigione a vita e la famiglia della vittima riceverà un risarcimento economico», ha dichiarato Bussakorn Kaewleeled, avvocato della famiglia della vittima. «Il verdetto è stato emesso, entrambe le parti hanno il diritto di appellarsi secondo la legge thailandese», ha aggiunto Bussakorn. Sancho ha confessato di aver ucciso Arrieta, 44 anni, per legittima difesa e di averne nascosto il corpo, ma ha negato di aver distrutto il passaporto del colombiano. Il processo ha stabilito che Sancho ha fatto a pezzi il corpo di Arrieta e ha nascosto le parti in sacchetti di plastica prima di distribuirli in giro per Koh Phangan. Sebbene la Thailandia preveda ancora la pena di morte per alcuni reati, tra cui l'omicidio premeditato, le esecuzioni avvengono raramente, l'ultima nel 2018.

La famiglia di Arrieta ha dichiarato prima del verdetto di essere favorevole a una sentenza di ergastolo. «Lasciamolo in Thailandia in modo che possa prendersi il tempo, tutto il tempo che Dio gli dà per vivere, per pensare a ciò che ha fatto», ha detto Darling Arrieta, la sorella della vittima, in un documentario della HBO sul caso. «Non ha solo smembrato mio fratello, ha smembrato una famiglia». 

L'omicidio si consumò poco più di un anno fa. Bronchalo uccise l'amico, lo tagliò a pezzi e distribuì le parti del corpo in mare e in una discarica.

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Daniel Sancho ed Edwin Arrieta si erano conosciuti su Instagram nel 2022, per poi incontrarsi di persona in Thailandia. I fatti risalgono a un anno fa, quando lo chef spagnolo trascorreva con l'amico, chirurgo colombiano di 44 anni, le vacanze in un bungalow sull'isola tailandese di Koh Phegan. L'amicizia era anche l'occasione per fare business e aprire ristoranti in America Latina. Delle spese del viaggio thailandese si stava facendo carico proprio il colombiano. Dopo il Full moon party, Arrieta aveva tentato un approccio sessuale e Sancho lo aveva spinto a terra scatenando un'aggressione omicida. Una volta ucciso ha messo in pratica il suo piano macabro: ha fatto a pezzi il cadavere e lo ha distribuito in 14 differenti sacchi della spazzatura gettati una parte in discarica e una parte nel mare. Poi era andato a denunciare la scomparsa del chirurgo. 

Aveva affitato un kayak per spingersi al largo e buttare uno dei sacchi ma alcune telecamere di sorveglianza lo avevano immortalato. Alcuni operatori della discarica avevano invece trovato e scoperto le altri parti del corpo nei sacchi neri dell'immondizia. Daniel è poi crollato durante un interrogatorio della polizia e ha confessato l'omicidio. «Sono colpevole, ma ero l'ostaggio di Edwin. Mi ha tenuto in ostaggio. Era una gabbia di vetro, ma era una gabbia. Mi ha fatto distruggere il rapporto con la mia ragazza, mi ha costretto a fare cose che non avrei mai fatto. Era ossessionato da me. Mi ha ingannato, mi ha fatto credere che quello che voleva era fare affari con me, mettere soldi nella società di cui sono socio. Diceva che avremmo fatto cose insieme, che saremmo andati in Messico, Cile, Colombia, per aprire un ristorante. Ma era tutta una bugia. L'unica cosa che voleva era che fossi il suo ragazzo. Ogni volta che ho cercato di allontanarmi da lui, mi ha minacciato», si sfogò. Tra i due c'era un rapporto: il medico gli consentiva di usare la sua carta di credito e aveva già aperto per lui un ristorante in Spagna. 

Il padre di Sancho ha dichiarato nello stesso documentario della HBO che Arrieta aveva minacciato suo figlio e poi «c'è stata una colluttazione e in questa colluttazione c'è stato un incidente». La difesa ha sostenuto che Sancho ha agito per legittima difesa dopo che Arrieta ha cercato di costringerlo ad avere un rapporto sessuale. «Ha cercato di violentarmi e abbiamo litigato», aveva detto Sancho in una dichiarazione citata dal quotidiano spagnolo El Mundo.

Un avvocato della famiglia della vittima, Juan Gonzalo Ospina ha affermato che al processo di aprile è stato dimostrato che Sancho aveva acquistato coltelli, sacchetti di plastica e prodotti per la pulizia prima del crimine e li aveva tenuti nella stanza in cui è avvenuto l'omicidio.

Thailandia, lo chef Daniel Sancho rischia la pena di morte

La difesa farà ricorso all'appello

La difesa di Bronchalo ha comunque annunciato che ricorrerà in appello contro la sentenza. «Lotteremo, continueremo a combattere in tribunale», ha detto subito dopo il verdetto. La difesa ha avvallato la tesi della legittima difesa, ma l'accusa ha dimostrato le prove a carico, anche grazie alle immagini registrate da telecamere che riprendevano lo chef mentre acquistava in un supermercato i coltelli, una sega e prodotti di pulizia impiegati per il crimine. In un primo momento, lo chef aveva anche confessato l'omicidio: «Sono colpevole, ma ero ostaggio di Edwin. Mi teneva come sequestrato in una gabbia di vetro. Era ossessionato da me», disse per poi ritrattare. 

Ultimo aggiornamento: 30 agosto, 13:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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