Droni russi, Mosca rafforza l'arsenale: entro il 2025 attacchi massicci con oltre 1.000 Shahed al giorno

Secondo le ultime analisi riportate dal New York Time, la Russia potrebbe intensificare in modo significativo la propria offensiva aerea. Ed è già incrementata di 8 volte la produzione degli Shahed

giovedì 10 luglio 2025
Droni russi, Mosca rafforza l'arsenale: entro il 2025 attacchi massicci con oltre 1.000 Shahed al giorno

Secondo le ultime analisi riportate dal New York Times il 9 luglio, la Russia potrebbe intensificare in modo significativo la propria offensiva aerea in Ucraina entro l’autunno del 2025, arrivando a lanciare regolarmente oltre 1.000 droni per ogni pacchetto d’attacco.

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Entro il 2025 attacchi massicci con oltre 1.000 Shahed al giorno

L’allarme si inserisce in un quadro già delineato da recenti avvertimenti del maggiore Robert Brovdi, comandante delle forze ucraine per i sistemi senza pilota, secondo cui Mosca si prepara a intensificare le incursioni con sciami di droni Shahed di matrice iraniana — o delle loro controparti russe Geran-2 — fino a superare la soglia dei mille al giorno.

 

Una stima condivisa anche dall’esperto ucraino di guerra elettronica e radio, Serhiy “Flash” Beskrestnov, che già il 20 giugno aveva segnalato un’impennata nella produzione industriale russa: la produzione di droni Shahed sarebbe aumentata di sette volte, con attacchi che potrebbero presto includere fino a 800 unità per ondata.

Un dato che trova conferma nel pacchetto di attacco lanciato da Mosca tra l’8 e il 9 luglio.

L'aumento delle capacità costruttive russe

Secondo l’Institute for the Study of War (ISW), Mosca starebbe ampliando le proprie capacità produttive in modo significativo, anche attraverso la collaborazione con aziende della Repubblica Popolare Cinese. Il focus è sui droni Geran-2, versione russa dei Shahed-136, già utilizzati in teatri di guerra con devastanti effetti.

Il ricorso sempre più massiccio a droni, compresi quelli esca, sembra puntare a sovraccaricare le difese aeree ucraine e a colpire direttamente il morale della popolazione e delle forze armate. A tal proposito, il portavoce dell’aeronautica ucraina, colonnello Yuriy Ihnat, ha rivelato che oltre 400 droni esca sono stati impiegati in una singola ondata d’attacco per confondere le difese radar e permettere ai droni armati di penetrare più facilmente.

L'equipaggiamento russo

Secondo le fonti militari, Mosca avrebbe equipaggiato anche i droni esca con testate esplosive e modificato quelli d’attacco per infliggere danni estesi, mirando in particolare a zone civili. Questo tipo di tattica, già utilizzata in passato, è volto a generare terrore tra la popolazione e a minare la resilienza del fronte interno ucraino.

Gli obiettivi

Intanto, sul piano strategico, la Russia sembra concentrare le proprie operazioni su obiettivi sensibili per la tenuta dell’esercito ucraino. Il colonnello Vitaly Sarantsev, portavoce delle forze di terra, ha dichiarato al Washington Post che gli attacchi contro gli uffici di arruolamento militare sono studiati per interrompere i processi di mobilitazione e creare un clima di paura tra la popolazione, scoraggiando l’afflusso di nuovi volontari.

Secondo l’ISW, questa escalation si inserisce in una precisa strategia psicologica già sperimentata dalla Russia: colpire le aree civili per fiaccare il morale dell’Ucraina e indebolirne la coesione interna. Gli sviluppi recenti sembrano confermare che questa tattica è destinata a intensificarsi nei prossimi mesi.

Ultimo aggiornamento: 13:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA