Caro affitti, record bellunese (trainato anche dalle Olimpiadi): qui l'aumento maggiore. Le immobiliari: «Impossibile»

Nella provincia il metro quadro costa 32,4 euro

sabato 4 gennaio 2025 di Giovanni Santin
Caro affitti, record bellunese qui l'aumento maggiore. Le immobiliari: «Impossibile»

BELLUNO - Belluno è al vertice delle province per prezzi degli affitti con i suoi 32,4 euro a metro quadro, seguita da Lucca (28,4) e Rimini (25,8), per un totale di 13 aree con prezzi oltre la media nazionale.

La ragione? Secondo Idealista, che ha curato il report, il motivo è negli ormai prossimi Giochi del 2026. Un dato che lascia perplessi sia le due agenzie della città capoluogo contattati ieri, sia Giuliano Dal Magro, presidente Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). Innanzitutto i dati raccolti da Idealista sul mercato della locazione in Italia sulla base dei prezzi pubblicati dagli inserzionisti nel 2024 riferiscono di un aumento del 10,6% rispetto al 2023 che ha portato il canone medio nazionale degli affitti a 13,8 euro al metro quadro.

Una tendenza che ha interessato 19 regioni su 20 e in particolare le città di Roma (+16,6%), Napoli (+16,2%) e Torino (+11,5%). Più contenuta la crescita a Milano (+1,7%). Ventisei le città con incrementi a doppia cifra: in testa Campobasso (+18%), Como (+17,6%) e Carrara (+17,1%). Milano rimane la città capoluogo con i prezzi d'affitto più elevati (22,3 euro al metro), seguita da Firenze (21,5), Venezia (21) e Bologna (18,6), mentre i capoluoghi più economici sono Caltanissetta (4,5 euro), Reggio Calabria e Vibo Valentia (5,4). Ci sono poi aumenti anche a livello provinciale, specialmente nei territori con propensione all'affitto breve e impennate in provincia di Sondrio (41,6%), Catanzaro (28,2%), Vercelli (23,7%) e Belluno (23,4%). E mentre venticinque province segnano invece decrementi, Belluno, come detto, è al vertice per prezzi degli affitti con i già citati 32,4 euro a metro; le più economiche sono Enna e Caltanissetta (5,2 euro); i rialzi non hanno interessato la Basilicata (-2%). Gli affitti si gonfiano di più in Campania (+15,9%), Calabria (15,2%) e Piemonte (13,4%). A livello regionale guida la Lombardia (19,3 euro) davanti a Valle d'Aosta (19,2). Sopra la media nazionale pure Toscana (17,3), Emilia-Romagna (14,3) e Trentino-Alto Adige (14,1). Tutte le altre regioni si attestano su prezzi inferiori alla media nazionale di 13,9 euro mensili. Prima di proporre qualsiasi riflessione Dal Magro chiede chi abbia elaborato i dati. Poi spiega: «Preferirei non dire niente perché si tratta di un portale in cui inseriscono dati di privati. Senza magari tenere conto che quegli appartamenti non sono nemmeno mai stati affittati. Ecco: faccio fatica a commentare. I numeri sono interessanti, ma non quelli raccolti in questo modo».

L'aumento 

Dice Luca Pampanin (agenzia Rega): «È vero, gli affitti sono aumentati, alcuni passati da 400 euro di qualche anno fa a 500 o anche 550; ma non credo sia legato alle Olimpiadi, ma piuttosto per la scarsità dell'offerta. Io vedo tanti appartamenti e case chiuse che non vengono affittati. Un mese di Giochi avrebbe questo effetto su tutta la provincia? Sono perplesso. Il fatto è che ci sono molte richieste di affitto e poca offerta di appartamenti».

Così Monica Lorin (titolare agenzia Greggio): «Tutto legato alle Olimpiadi? Non credo. Tanti immobili sono stati trasformati come affittacamere per avere rendite migliori e c'è meno disponibilità. Ma è vero che da settembre i prezzi sono aumentati, ma senza una vera ragione. Sono dati a cui fare attenzione, perché va fatta una media. Come dire: esiste Cortina, ma in provincia ci sono anche località meno appetibili e con prezzi decisamente più bassi. La nostra città anche perché senza una sede universitaria, non è abituata ad affittare; anche se richiesta di affitti ce n'è sempre stata, soprattutto legata all'arrivo di insegnanti e alle assunzioni di Luxottica».

 

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