Da Roma a Cortina in treno viaggiando la notte. Torna il collegamento che per decenni ha unito la capitale alla stazione di Calalzo in provincia di Belluno, a una trentina di chilometri dalle piste da sci che scendono dalle Tofane. La linea era stata chiusa nel 2012, quando sembrava che i treni notturni fossero destinati a sparire.
I BIGLIETTI
Nel 2023 si stima che i passeggeri dei treni notte saranno circa 2 milioni, in aumento del 25% rispetto all'anno prima. L'offerta Intercity notte di Trenitalia può già contare su 24 collegamenti fra andata e ritorno da Torino, Milano, Bolzano e Trieste al Nord verso Puglia, Calabria e Sicilia al Sud.
A simboleggiare la riscoperta di questi viaggi più lenti dal 15 dicembre prossimo ci sarà l'Espresso Cadore, il nuovo treno che ogni venerdì alle 21.40 partirà dalla stazione Termini di Roma e arriverà a Calalzo alle 7.57 della mattina dopo. Poi un bus dedicato porterà i passeggeri a Cortina, dove si arriverà qualche minuto prima delle 9, in tempo per mettersi gli sci e salire su una delle prime corse della funivia.
I biglietti del nuovo collegamento saranno in vendita da oggi. I prezzi non saranno popolari: partono da 119 euro a persona nella cuccetta a sei posti e salgono fino a 395 euro in vagone letto con cena compresa. Dimenticare però i vecchi vagoni del secolo scorso, sarà un modo di viaggiare completamente diverso. «I treni sono come alberghi», assicura Luigi Cantamessa, amministratore delegato di Fs Treni Turistici Italiani, la nuova società del Polo passeggeri del gruppo guidato da Luigi Ferraris che gestirà il collegamento. «Vogliamo mostrare che la vacanza in treno inizia nel momento in cui il treno parte dalla stazione», aggiunge Cantamessa, che immagina il servizio come quello «di un sarto che prende le misure del vestito sul suo cliente».
I CONVOGLI
I convogli su cui si viaggerà saranno quelli costruiti in Italia negli anni Ottanta e Novanta (ci sono anche quelli realizzati per i Mondiali di calcio) ma gli interni e le dotazioni tecnologiche saranno completamente rifatti. «Li svuotiamo e li riadattiamo», spiega Cantamessa, che è anche direttore della Fondazione Fs, nata per valorizzare e preservare il patrimonio storico delle Ferrovie italiane. L'idea alla base delle attività di Fs Treni Turistici Italiani è infatti quella di mettere insieme il recupero delle competenze ferroviarie, il comfort e l'ultima generazione di treni costruiti in Italia. Con l'obiettivo di «soddisfare la grande voglia di Italia che nel mondo continua a manifestarsi anche in vista del Giubileo». E delle Olimpiadi del 2026 di Cortina.
La nuova società potrà contare su oltre 600 treni della Fondazione Fs e altri 275 conferiti da Trenitalia, e avrà circa 500 persone, fra macchinisti, capotreno e manutentori. E torneranno le vetture ristorante, con la cucina espressa e le vetture bagagli, dove si potranno imbarcare valige, bici e sci. Insomma, sono ancora parole di Cantamessa, «vogliamo risvegliare la voglia di treno».
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