TREVISO - Uno degli interventi più seguiti e applauditi, ieri mattina alla convention leghista a Treviso, è stato quello del sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco. Inserito, con altri quattro amministratori locali, nel panel dedicato a "sanità, sociale, mente digitale", l'ex capogruppo della Lega in consiglio regionale del Veneto ha voluto trattare due argomenti delicati: la denatalità e l'invecchiamento. I dati sono noti. Nel 2023 anche in Veneto, come nel resto del Paese, si è raggiunto un nuovo record: solo 30.438 nati, cioè 1.316 in meno rispetto all'anno precedente.
Aiutare i giovani
È partendo da questi dati che Finco ha lanciato un grido d'allarme: «Serve un piano strutturale per aiutare i giovani a insediarsi in Veneto e fare figli. Ma vanno aiutati. Oggi molti diventano genitori a 40 anni, non hanno più la "rete" familiare che come una volta poteva dare un aiuto perché i genitori sono anziani e non più in grado di fare i nonni. Così capita che ci siano famiglie che devono pagare l'asilo nido per il figlio perché nessuno in famiglia può dargli una mano, ma anche la retta della casa di riposo per gli anziani genitori. Come pensate che possano andare avanti? O che facciano figli? E intanto la popolazione invecchia e servono sempre più servizi sociali: a Bassano del Grappa, il mio Comune, le famiglie monoparentali, sono il 50% del totale».
Le risorse
La proposta? Cominciare a pensare di allargare la platea destinataria delle case popolari inserendo anche le giovani coppie. E poi servizi per le mamme e i papà: abbassare o azzerare le rette degli asili nido, sostenere i servizi pela disabilità, i centri estivi, i campi scuola. Ma con che soldi visto che i Comuni hanno bilanci strettissimi? La proposta di Finco, che ha raccolto applausi, è di usare i fondi europei: «Il Fondo sociale europeo (Fse) non può servire solo per la formazione professionale o per l'impresa. Tra l'altro, se avremo sempre meno bambini, ci saranno anche meno studenti e poi ci sarà un problema di carenza di manodopera nelle imprese. E allora, visto che la programmazione europea 2021-2027 sta finendo e bisognerà cominciare a pensare a quella nuova, proviamo a dirottare i fondi sui servizi alle famiglie: case, asili nido, doposcuola. E lanciare subito un piano strutturale per i giovani».