VENEZIA - Via al Giubileo della Speranza anche in diocesi di Venezia. Ieri pomeriggio (29 dicembre) il patriarca Francesco Moraglia ha aperto solennemente a Venezia, in contemporanea con tutte le Chiese particolari, l’Anno Santo che Papa Francesco ha indetto sul tema “Pellegrini di speranza” e inaugurato a San Pietro la notte di Natale. È un Giubileo ordinario e dunque non ci sono, come dieci anni fa con quello della Misericordia, delle porte sante a livello locale da varcare.
CHIESE GIUBILARI
Oltre alla basilica di San Marco le chiese giubilari sono: a Venezia la basilica della Salute e la chiesa di San Silvestro a Rialto; a Mestre la chiesa di San Carlo dei padri Cappuccini e di Santa Maria Goretti tra Carpenedo e Favaro; il santuario di Borbiago; la chiesa di San Giovanni Battista a Jesolo Paese e di Santa Maria Ausiliatrice a Jesolo Lido; e poi la Madonna dell’Angelo a Caorle e la chiesa del Santissimo nome di Maria della comunità monastica di Marango.
Ieri, per la cerimonia di apertura, monsignor Moraglia ha guidato un’affollata processione dalla chiesa di San Zaccaria alla cattedrale di San Marco dove, alle porte della chiesa, ha compiuto il rito dell’ostensione della Croce. Numerosi i fedeli presenti per la solenne celebrazione eucaristica. Durante l’omelia, ricordando la bolla papale “Spes non confundit”, il patriarca ha detto che col Giubileo «anche noi siamo sollecitati a compiere un cammino di crescita e maturazione di fede e di speranza». E ha aggiunto: «L’Anno santo che stiamo aprendo sia, soprattutto, anno di grazia per farci crescere nella santità, ossia nella nostra realtà di figli, a partire dal battesimo ricevuto, e aiutarci, così, a “stare” presso il Padre e ad abitare “nel” Padre, come fu per Gesù, il Figlio».
Moraglia ha citato il santo cardinale John Henry Newman, sottolineando che «la santità non si identifica con la perfezione di chi mai ha sbagliato. Newman ammetteva di avere tanti difetti e un brutto carattere e diceva anche che con lui non era facile vivere ma, nello stesso tempo, era pronto sempre a ripartire, a riconciliarsi, a “convertirsi” ossia – letteralmente – a cambiare la direzione del proprio cammino, superando anche le difficoltà e le sofferenze che, non di rado, si incontrano e che rappresentano le “croci” che ognuno deve affrontare».
Il Giubileo chiuderà a Venezia il 28 dicembre del prossimo anno. La diocesi ha pubblicato un vademecum con molti contenuti e tutti gli appuntamenti dei prossimi mesi. Per chi vorrà andare a Roma ad attraversare una delle quattro Porte sante – a San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura – è necessario prenotare la data nell'apposito portale del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione.