Alla quinta congregazione generale dei cardinali, alle nove di stamattina, dopo avere deciso la data del conclave – il 7 maggio – la discussione ha virato sulla questione più spinosa, quella del cardinale Becciu che chiedeva di essere ammesso al conclave nonostante il Papa defunto gli avesse tolto le prerogative cardinalizie, tre anni fa. Per la prima volta il porporato sardo ha preso la parola davanti all'assemblea per ribadire la sua innocenza e per riassumere agli elettori stranieri le fasi del processo per l'affare del palazzo di Londra dal quale è stato condannato l'anno scorso in primo grado. Ha ripetuto ancora una volta di essere innocente ma per il bene della Chiesa e della sua unità ha annunciato di essere deciso a fare un passo indietro, di lasciare campo libero al Conclave, di non partecipare, anche se non è capito se ora sulla sua vicenda si dovranno pronunciare i cardinali. «Si è parlato ma non c'è ancora una delibera» ha detto nel briefing il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni.
La situazione
Sul processo sul Palazzo di Londra in passato sono affiorate diverse critiche da parte di molti canonisti perché sarebbero mancate, a loro giudizio, le basi del cosiddetto giusto processo.
Durante la prima congregazione generale i cardinali Farrell e Parolin avrebbero annunciato l'esistenza di due documenti di Francesco che riportavano la volontà papale di escludere l'ex sostituto dall'elezione del suo successore. I documenti firmati dal Papa con una 'F' risalgono all'ultimo periodo di vita di Bergoglio.