Quattro manager al lavoro per salvare il Cantiere Navale Vittoria

Venerdì 17 Maggio 2024 di Guido Fraccon
Il Cantiere Navale Vittoria di Adria è a rischio sopravvivenza: si lavora al piano di salvataggio

ADRIA - Un'ancora di salvataggio per il Cantiere Navale Vittoria. Manager interni ed esterni all'azienda sono pronti a presentare un piano industriale.

A capo della cordata c’è Michele Lauriero, direttore del project management Office di Vittoria, 50enne, laureato in ingegneria navale, che sta assistendo l'ad Stefano Lupi nella gestione dell'azienda, ed ha acquisito una venticinquennale esperienza, dapprima con il ruolo di Ufficiale del Genio Navale della Marina Militare e poi in qualità di manager nella cantieristica, lavorando per importati gruppi internazionali. «Nonostante il coinvolgimento della politica, niente di concreto è emerso nelle ultime settimane - dice Lauriero - e la scadenza del 31 luglio, data in cui l’azienda prevede di completare le ultime commesse, si avvicina. In quel momento, se non vi sarà alcuna concreta proposta, il cantiere sarà costretto ad avviare il processo di liquidazione giudiziale».

LA PROSPETTIVA
In questo contesto, un ristretto team di manager e dirigenti ha elaborato un piano. «Si vuole proporre un' alternativa alla liquidazione ed evitare disastrose conseguenze occupazionali ed economiche». La proposta consiste in una operazione di Management Buy-Out (Mbo), l’acquisizione di Vittoria da parte di un team di manager che mettendo a disposizione le proprie competenze, conoscenze, credibilità e parte del capitale, acquisirebbero il Cantiere rendendo fluido il passaggio dalla vecchia gestione ad una totalmente nuova ma che conoscendo le dinamiche operative interne, ed essendo dotata di tutte le competenze e conoscenze necessarie, permetterebbe una ripresa dell’attività senza traumi e discontinuità, preservando tutti i posti di lavoro.

QUATTRO PROTAGONISTI
Il Team Mno è composto da 4 professionisti, due interni e due esterni. Lauriero sarà affiancato da altri 3 professionisti. «L'operazione vuole sfruttare le ampie opportunità commerciali emergenti nel settore sia militare che commerciale, prendere in eredità la buona reputazione costruita in 100 anni di storia. I ruoli verranno assegnati sulla base di competenze, capacità e meritocrazia e non più con una semplice logica di spartizione dinastica tra i membri della famiglia proprietaria. Ci sarà un efficace controllo di gestione economico-finanziaria, applicazione dei più moderni ed efficienti processi produttivi per preservare tutti gli attuali posti di lavoro».
Su queste basi, in discontinuità rispetto alla gestione del recente passato, il Team Mbo ha messo a punto un business plan che delinea le basi di un modello di piano di salvataggio. Recentemente è stata avviata anche la fase di indagine presso investitori istituzionali. L’idea sarebbe quella di poter accedere, se possibile attraverso un pool di banche od istituti finanziari, meglio se operanti sul territorio, ad una massa critica di finanza nella forma di prestito da restituire attraverso gli utili dei primi anni di esercizio. Non è comunque preclusa la strada o l’opportunità di coinvolgere investitori privati. «Che il Cantiere Navale Vittoria possa fallire e chiudere inesorabilmente è inimmaginabile- conclude Lauriero - e qualora si realizzasse metterebbe in crisi non solo il sistema economico locale ma avrebbe ripercussioni sull’intera cantieristica navale italiana».

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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