PADOVA - Un 43enne padovano si è appostato sotto casa della suocera, dove la sua ex compagna si era rifugiata insieme alle figlie minorenni per scampare ai suoi maltrattamenti. Per un'intera notte è rimasto lì, tempestando la donna di telefonate e di messaggi minacciosi fino a quando sono intervenuti i carabinieri che lo hanno arrestato. L'uomo, già noto per analoghe violenze, ha ora il divieto di avvicinare la vittima, con applicazione del braccialetto elettronico, oltre a essere indagato appunto per maltrattamenti.
La fuga
L'ennesimo caso di violenza di genere e maltrattamenti in famiglia comincia in un paese della periferia ovest di Padova. Lì abitano il 43enne, l'ex compagna e le due bambine figlie della coppia.
L'appostamento
La tregua è però durata appena due giorni. Sabato sera infatti il 43enne ha cominciato telefonato alla ex, dicendole di essere sotto casa di sua madre e chiedendole di incontrarsi per chiarirsi. La donna ha categoricamente rifiutato e il violento ha reagito appostandosi in strada per l'intera notte. Lunghe ore durante le quali ha tempestato di tentativi di chiamate la vittima, alternandole a una pioggia di messaggi con insulti e minacce. La mattina dopo la donna, vedendolo ancora sotto casa e ormai terrorizzata, ha chiesto aiuto ai carabinieri. I militari hanno individuato e identificato il 43enne, scoprendo che ad aprile era già stato colpito da un ammonimento del questore proprio per episodi di maltrattamenti sulla ex compagna. Raccolte le testimonianze della vittima e delle altre persone che avevano assistito ai fatti, il 43enne è stato arrestato. Trascorso il fine settimana agli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida, martedì 17 giugno è comparso in tribunale. Il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa che sarà controllato con il braccialetto elettronico.
L'appello dell'Arma
«L’invito che l’Arma dei carabinieri rivolge a tutte le donne che stanno vivendo una situazione di disagio fatta di violenza fisica, psicologica, sessuale o economica è di non esitare a chiedere aiuto alle Istituzioni già ai primi segnali di una deriva violenta del rapporto affettivo, rivolgendosi ai carabinieri tramite il numero di emergenza 112 o contattando i Centri Antiviolenza che offrono supporto psicologico, legale ed economico alle vittime tramite il numero 1522 per ricevere consulenze telefoniche 24 ore su 24» fanno sapere i carabinieri.