Cambiamento climatico: gennaio caldo e con il record di pioggia. Manca la neve in Friuli

Sono le informazioni “chiave” che si trovano nel report mensile redatto dall’Arpa Fvg

lunedì 24 febbraio 2025 di Antonella Lanfrit
Cambiamento climatico: gennaio caldo e con il record di pioggia. Manca la neve in Friuli

Gennaio 2025: un mese con temperature particolarmente miti, neve al suolo con livelli inferiori alla climatologia degli ultimi cinquant’anni. In compenso, tanta pioggia.

Così tanta che, in alcune aree della regione, è arrivata a superare del 100% e anche del 200% la media dell’ultimo trentennio. Di contro, non sono mancate zone in cui la pioggia si è fatta desiderare, tanto che quella caduta è sotto la media fino al 20 per cento.


Il report


Sono le informazioni “chiave” che si trovano nel report mensile redatto dall’Arpa Fvg e che fotografano, con numeri e osservazioni puntuali, l’andamento del meteo nel primo mese dell’anno, un mese che, almeno per le temperature, è sembrato non proprio da profondo inverno. Nel corso del mese le precipitazioni si sono concentrate specialmente sulla Carnia centrale e sulle Prealpi Giulie.
È lì che si sono avute le massime concentrazioni di pioggia. Per esempio, Musi ha confermato la sua fama di zona piovosa: a gennaio sono caduti 557 millimetri di pioggia e, nell’arco di un anno, si è arrivati a 4.836 millimetri. In dodici mesi è andato sopra i quattromila (4.049 millimetri) anche Piancavallo. Le uniche due zone friulane a superare quella soglia.
Sopra i tremila millimetri in dodici mesi si trovano Chievolis, Barcis e San Francesco nelle Prealpi Carniche e Alesso nell’area Collinare. Nel corso del mese di gennaio è piovuto più del solito anche sulla bassa pianura, ma lì le precipitazioni sono state di poco sopra della media, cioè tra il 15 e il 30 per cento. Tuttavia, le nuvole di gennaio hanno fatto qualche eccezione nell’area compresa tra Lestizza e Lignano Sabbiadoro, dove le precipitazioni sono state inferiori del 10-20 per cento rispetto alla media. Lungo la costa le piogge sono variate dai 50 ai 108 millimetri di Monfalcone; in pianura dai 50 ai 155 millimetri di Vivaro. Sulle Alpi e Prealpi, eccezion fatta per Musi, si è avuta pioggia tra i 130 e i 360 millimetri.
Le precipitazioni più intense si sono avute il 7 e il 28 gennaio. I giorni di pioggia su tutta la regione sono variati da 7 a 15, valori che si collocano tra il 75° e il 90° percentile della distribuzione climatologica per la maggior parte delle località.


La neve


Quanto alla neve, i fiocchi bianchi durante gennaio si sono concentrati prevalentemente nella seconda e ultima settimana del mese. Gli apporti di neve fresca non hanno superato in genere i 30 centimetri, spiega il rapporto mensile di Arpa Fvg, tranne che al Rifugio Gilberti, dove sono caduti quasi 40 centimetri di nuova neve. A Forni di Sopra, però non è nevicato e lo spessore dello strato nevoso al suolo “rimane più basso rispetto alla climatologia degli ultimi cinquant’anni su tutto l’arco alpino regionale”.


Temperature miti


Oltre che dalla pioggia, gennaio 2025 è stato caratterizzato da temperature miti, che in pianura sono state attorno ai 5-6.5 gradi, cioè superiori di 2-2.5 gradi rispetto all’ultimo decennio. In diverse località della regione, scrive l’Arpa Fvg, i valori medi sono risultati superiori al 90° percentile della distribuzione statistica della climatologia. “Valori termici di questo livello – aggiunge il rapporto – sono tipici di febbraio piuttosto che di gennaio”.
L’analisi dell’andamento termico, rispetto all’ultimo decennio, mostra che la prima e la seconda decade di gennaio sono state superiori alla norma climatica di un grado e la terza decade, la più calda, ha superato di 4 gradi la norma. Il termometro, inoltre, ha segnato alcuni nuovi record nelle temperature massime rispetto agli ultimi 10 anni: a Barcis (14.7 gradi), a Pontebba (12.2 gradi) e a Pordenone, con 15.5 gradi.


Il mare


La temperatura del mare a Trieste, a due metri di profondità, ha superato il 90° percentile della statistica climatica solo negli ultimi cinque giorni del mese, mentre negli altri giorni si è mantenuta tra il 5° e il 90° percentile.

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