ROVIGO - Gli autovelox sulla tangenziale sono spenti, ma dovrebbero essere riattivati in breve tempo, come è nelle speranze del Comune. Non soltanto per una questione di mancati introiti dalle sanzioni, ma soprattutto perché si tratta di punti delicati della grande arteria che circonda la città a est, nei quali gli autovelox servono a garantire la sicurezza spingendo gli automobilisti a rispettare il limite di velocità che in quel tratto è di 70 chilometri all'ora.
I due apparecchi per il controllo elettronico degli eccessi di velocità non sono inattivi, però, per il decreto Salvini che sta portando le prefetture a fare verifiche sulla rispondenza ai requisiti di legge di tali apparati, quanto per il fatto che è scaduta a fine dell'anno scorso la ventennale concessione dell'Anas al Comune per il posizionamento, che è ai due piedi opposti del cavalcavia tra l'incrocio con le vie Marchioni a nord e Savonarola a sud.
L'inghippo
Quando il Comune e As2 che ha la gestione dei velox si sono attivati per il rinnovo della concessione, dall'Anas sono arrivate una serie di richieste di documentazioni più ampie di quelle che erano necessarie in passato e così Palazzo Nodari e la società pubblica si sono dovute mettere al lavoro per rispondere alle prescrizioni poste dall'ente nazionale della strade. Richieste di documentazioni che arrivano anche a una valutazione geologica, per dare un'idea, seppure questo lasci un po' sorpresi a pensare che si tratta soltanto di pali infissi nel suolo.
In ogni caso a queste richieste, come detto, le due realtà cittadine stanno rispondendo e «confidiamo che in breve tempo si chiuda questa pratica e l'Anas rilasci la nuova concessione, perché si tratta di punti delicati per la viabilità e la sicurezza», conferma l'assessore alla polizia locale, Michele Aretusini. Anche se il fatto che appositamente mai si sia detto che i velox erano spenti ha fatto sì che i conducenti abbiano comunque rallentato, non sapendo di questo aspetto. Il risvolto di questa vicenda burocratica è quello accennato prima, ossia il mancato introito per il Comune di chi viene sanzionato per avere comunque violato il limite dei 70 all'ora, che è dovuto appunto al fatto che si è in prossimità di incroci con strade laterali e un semaforo, mentre il limite dei 90 lo si trova tra lo svincolo di via Fermi e la rotatoria di viale Tre martiri, quindi dallo svincolo di via Calatafimi fino al ponte sull'Adige, tutti tratti senza più intersezioni. Questi mesi, nella stime fatte dal Comune, portano un minore incasso di 260mila euro.