TREVISO In tutto il territorio comunale, tra centro storico e quartieri, i locali commerciali sfitti o in vendita sono 506. Se si contano solo quelli sfitti, quindi sicuramente vuoti, si scende a 204. Per una città come Treviso sono comunque decisamente troppi. Un negozio vuoto impoverisce la via di un quartiere, ma fa calare un’ombra anche sulle zone di pregio dei centro: vedi il Calmaggiore con le sue vetrine spente. Una delle cause principali di questa situazione risiede anche nel caro affitti. A Ca’ Sugana hanno quindi deciso di invertire la tendenza firmando un accordo con Ascom e Confedilizia per da un lato incentivare nuovi imprenditori ad aprire un’attività in centro e, dall’altro, abbassare l’Imu in modo da spingere i proprietari a dare in affitto i locali vuoti rivedendo al ribasso i canoni di locazione. L’obiettivo è di favorire l’apertura di attività temporanee, con un primo accordo valido per massimo 18 mesi. Poi rivedibili. Formula che piace molto a Federico Capraro, presidente dell’Ascom cittadina: «Un piccolo imprenditore come lo sono i nostri - dice - non è attirato dalla formula tradizionale degli affitti che prevede sei anni di contratto più altri sei. Se l’attività non decolla poi rischiano di trovarsi in difficoltà. Nella fase iniziale meglio accordi per tempi più brevi».
L’ACCORDO
Ognuno dei tre enti, con la firma di ieri, farà la propria parte. Il Comune proporrà l’esenzione dai diritti Suap per la presentazione delle pratiche per l’apertura di nuove attività di commercio temporanee nei locali sfitti e un’agevolazione Imu portando l’aliquota dal 10,6 per mille (locale sfitto) al 10,2 per mille (locale locato). Inoltre, metterà a disposizione spazi commerciali di proprietà comunale e la vetrina virtuale di Trevisoperte.it. Confedilizia porterà avanti campagne di sensibilizzazione per avvicinare proprietari e potenziali inquilini, collaborerà con istituti bancari per facilitare l’accesso al credito e offrirà opportunità di formazione. L’Ascom invece propone un pacchetto chiamato “La via della Luce” che include agevolazioni su utenze, pratiche amministrative e supporto completo per la gestione. Tra le offerte c’è l’assistenza per l'allacciamento della luce, sconti sulle pratiche burocratiche, un servizio di cassa portatile a prezzo ridotto e un sistema di polizze assicurative dedicate. In più, grazie alla collaborazione con Treviso Comic Book Festival e Isens System Integrated Solutions, avranno la possibilità di decorare e illuminare la vetrina con una speciale “vetrofania”.
GLI OBIETTIVI
L’accordo è il frutto di due anni di lavoro portati avanti dall’assessore alle Attività Produttive Rosanna Vettoretti: «Stiamo predisponendo delle iniziative per risolvere il problema dei buchi neri, dei locali lasciati sfitti. Un negozio di prossimità attivo è un presidio per tutto il territorio. Per arrivare a questo accordo abbiamo dovuto lavorare e mettere assieme diverse esigenze». Il sindaco Mario Conte sottolinea: «Spesso si parla della problematica dei locali commerciali sfitti e della percezione rispetto alle vetrine vuote e alle serrande abbassate. Per discutere su questo tema in maniera approfondita ci vorrebbero probabilmente 3 o 4 convegni, dalla questione e-commerce agli affitti. Tuttavia, grazie all’accordo quadro firmato con Confcommercio Treviso e Confedilizia, sarà possibile favorire l’apertura di nuove attività negli immobili commerciali. Abbiamo portato proposte concrete per favorire l’occupazione degli spazi, l’attrattività e la vivacità del nostro contesto economico. E sono solo un punto di partenza». Marcello Furlan, presidente di Confedilizia Treviso, esprime soddisfazione «per questo accordo, fondamentale per dare nuova vita agli immobili commerciali e contribuire al benessere della comunità». La chiave per convincere i proprietari dei locali commerciali vuoti ad affittare è la diminuzione dell’Imu: «Contrariamente a quello che molti pensano - osserva Conte - non possiamo aumentare l’Imu come “punizione” a chi sceglie di tenere il locale sfitto. Possiamo però premiare chi decide di andare incontro alle esigenze dei commercianti, proponendo un affitto equo, con una piccola riduzione dell’Imu e snellendo l’iter burocratico. Tutto per il bene della città».