Parola d’ordine: allargare gli affari. Come? Rendendo accattivanti gli investimenti per gli imprenditori - soprattutto immobiliaristi - che avrebbero dovuto sborsare i soldi. È questa una delle tesi portanti della maxi inchiesta sull’urbanistica della procura di Milano. Emblematici, per gli investigatori, i messaggi tra Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione paesaggio, e Federico Pella, ex manager della società J+S, che avrebbero cercato di coinvolgere nei progetti di tre diversi Nodi intermodali (Famagosta, Romolo e Assago) tre diversi sviluppatori, convinti di avere dalla loro parte anche il Comune di Milano che sarebbe stato «in condizione di fare una certa azione» per agevolarli.
I NODI - Secondo i pm, dal contenuto dei messaggi tra i due «si comprende come Marinoni si attivi per procacciare affari in favore di J+S, avvalendosi della possibilità di interfacciarsi con operatori ed investitori privati e con esponenti delle istituzioni, e proponga l’inserimento della società in svariati progetti», compresi i «Nodi intermodali ferroviari e stradali». Si tratta di strutture di interscambio, in cui è possibile cambiare il mezzo di trasporto utilizzato per merce o passeggeri. E che prevede intorno tutta una serie di costruzioni di edifici residenziali, commerciali e di servizio, da realizzare attraverso il partenariato pubblico privato. Marinoni dice in un messaggio vocale indirizzato a Pella che, grazie a una conversazione avuta con un imprenditore sul nodo di Assago, ha saputo che c’è un noto gruppo immobiliare che «voleva iniziare a guardarsi tutta quella parte lì attorno allo svincolo di Assago». Ma l’imprenditore con cui è in contatto Marinoni sembra essersi tirato in dietro, perché «già sono impegolati in più progetti». Di qui la strategia per convincere il nuovo gruppo: «È chiaro che se andiamo lì a dirgli che vogliamo fare …. ti interessa fare un parcheggio per l'Atm ti dicono che un parcheggio è un po’ poco».
LA STRATEGIA - Ma subito l’ex presidente della Commissione paesaggio ha la soluzione per rendere accattivante il progetto: «Se cogliamo l’occasione del parcheggio per portare lì anche altre funzioni, come di fatto erano interessati a fare, allora potrebbe essere anche una sinergia interessante, perché allora portiamo il parcheggio, gli portiamo anche la stazione degli autobus». Non solo, la posta continua ad alzarsi con il proseguire della conversazione. Ed è sempre Marinoni che si rivolge a Pella: «Magari riusciamo anche a convincerli ad aiutarli a identificare una strategia morfologica per tutto quel comparto… e allora capisci che diventa una cosa interessante». Anche perché, sostiene l’ex presidente della Commissione, «il Comune è in condizioni di potergli risolvere il problema Famagosta e al contempo anche con il Comune di Assago, il Comune di Milano potrebbe fare una certa azione». Le mire di Marinoni non si fermavano però soltanto al nodo di Assago, sostiene la Procura, ma comprendevano anche quello di Famagosta e Romolo. «Se riuscissimo veramente a identificare proprio tutta una strategia su questo triangolo - spiegava a Pella -, capisci che diamo una soluzione significativa a quella parte di città, sia pure come dire….. agendo su tre punti che poi alla fine sono anche tre punti abbastanza circoscritti…. insomma …. senza andare a voler modificare chilometri di città». Non manca nello scambio tra i due la figura dell’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, sempre informato sulle idee e sui progetti di Marinoni.