Inquinamento luminoso, fuorilegge 4 Comuni su dieci: «Subito sanzioni efficaci»

lunedì 30 giugno 2025, 04:45
Inquinamento luminoso, fuorilegge 4 Comuni su dieci: «Subito sanzioni efficaci»
di Alda Vanzan
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VENEZIA - Non c’è solo l’inquinamento atmosferico, quello che dal prossimo ottobre bloccherà i “vecchi” veicoli diesel Euro 5. C’è anche l'inquinamento luminoso. E non si pensi che sia meno grave. Causato dalla luce artificiale emessa e riflessa verso l’alto, l’inquinamento atmosferico non implica solo la perdita di visibilità del cielo notturno, ma ha anche significativi impatti ambientali, che includono danni alla biosfera, a flora e fauna, ovviamente interferenze con le osservazioni astronomiche. Ma anche effetti sulla salute umana: oltre ai disturbi del sonno e a disfunzioni legate a squilibri ormonali, studi effettuati in Canada, Spagna, Israele e recentemente anche da biologi e medici a Padova, hanno dimostrato una relazione tra l’inquinamento luminoso e l’insorgenza di alcune patologie tumorali. Il punto, però, è che l’inquinamento luminoso è pressoché snobbato dagli amministratori pubblici che, pure, in base a una legge della Regione - la numero 17 del 2009 - dovrebbero intervenire. E invece circa il 40% dei Comuni veneti non ha ancora adottato il Picil, il Piano di illuminazione comunale per il contenimento dell’inquinamento luminoso.

Il dato è emerso dalla relazione dell’Arpav sull’inquinamento luminoso in Veneto presentata alla Seconda commissione del consiglio regionale. È stato sottolineato che a distanza di sedici anni la normativa avrebbe bisogno di un aggiustamento, visto che nel frattempo la tecnologia ha prodotto nuovi impianti di illuminazione. Ma il dato principale è che la legge è ancora disapplicata da 4 Comuni veneti su 10. Non solo. “Il dettato legislativo - recita la relazione di Arpav - è risultato negli anni efficace per quanto riguarda gli impianti pubblici e per quelli privati di grande dimensione, sottoposti a valutazione di impatto ambientale regionale e provinciale, ma non risulta altrettanto efficace nei confronti degli impianti privati di piccole-medie dimensioni, che sono numerosissimi e che nonostante gli sforzi fatti non vengono quasi mai progettati e autorizzati, ma semplicemente installati, spesso in difformità alla legge del 2009, senza alcuna dichiarazione di conformità”. La conclusione è netta: “Il privato è oggi la principale fonte di inquinamento luminoso nel Veneto”.

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