RUBANO (PADOVA) - La quiete della serata a Rubano sabato sera (11 gennaio) è stata interrotta da grida provenienti da un appartamento in una palazzina del centro. A lanciare l'allarme i vicini di casa, preoccupati per l'incolumità della donna, dei due bambini e della suocera presenti all'interno dell'abitazione.
È grazie a loro che i carabinieri della Sezione radiomobile della Compagnia di Padova sono intervenuti tempestivamente, ponendo fine a una situazione di violenza e maltrattamenti che, secondo quanto emerso, si protraeva ormai da tempo.
La ricostruzione
L'uomo, un 29enne di origini tunisine, è stato arrestato in flagranza di reato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Quando i militari sono arrivati, hanno trovato il giovane in evidente stato di alterazione alcolica, seduto sui gradini del pianerottolo. L'accoglienza riservata ai militari è stata tutt'altro che pacifica: il 29enne ha mostrato subito un atteggiamento ostile, alimentato dalla sua condizione di ebbrezza.
All'interno dell'abitazione si è presentata una scena preoccupante: una donna con i suoi due figli minori e l'anziana madre, tutti scossi e provati da quella che, come ricostruito dai carabinieri, era una condizione di tensione ormai cronica. Le indagini hanno evidenziato che la moglie subiva da tempo comportamenti prevaricatori e violenti, con minacce di percosse, che avevano generato un clima di costante paura in tutto il nucleo familiare.
A rendere il quadro ancora più grave è stato il fatto che l'uomo, già sottoposto a detenzione domiciliare per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, ha ignorato completamente le restrizioni impostegli dalla giustizia: avrebbe continuato a esercitare un controllo oppressivo e violento nei confronti della famiglia, aggravando così la sua posizione legale.