Cinque giovani morti in sei giorni: Giacomo Bologna aveva 20 anni, Marco Canonico ne aveva appena compiuti 34

In tutti i casi le Procure - c’è anche quella di Venezia - ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale colposo a garanzia degli indagati

giovedì 1 maggio 2025 di l.p.
Giacomo Bologna

TREVISO - Cinque giovani vite spezzate in 6 giorni.

Quattro nuovi croci in nemmeno una settimana. È questo il tributo di sangue nelle strade della Marca. A cui si aggiunge una quinta vittima, se si conteggia anche il ragazzo morto a Meolo, lungo la Treviso-mare, domenica scorsa, al confine con Roncade. In tutti i casi le Procure - c’è anche quella di Venezia - ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale colposo a garanzia degli indagati. In nessuno dei casi, infatti, la dinamica degli schianti è chiara e per appurare le eventuali responsabilità, o corresponsabilità, la Procura apre un’inchiesta e iscrive il nome del conducente della vettura - oppure del trattore - rimasto coinvolto nello schianto mortale.

 

LE CAUSE

«Sulle strade della Marca penso che ci sia poco che non vado. Piuttosto, trovo che non ci sia piena consapevolezza del rischio che si corre con i mezzi su strada, oltre ad una scarsa conoscenza del codice stradale». Il presidente della Provincia, Stefano Marcon, riflette sugli incidenti che si sono verificati negli ultimi giorni. Nonostante una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, le strade della Marca continuano a macchiarsi di sangue. E le vittime sono tutte giovani. «Le fasce under 30 e over 65 sono quelle maggiormente coinvolte nei sinistri stradali - afferma -. Ed entrambe sono accomunate dal fatto che gli incidenti che le vedono coinvolte dipende dalla distrazione: che sia per guardare il telefonino, rispondere ai messaggi o per parlare in chiamata, tutto ruota attorno ad un comportamento sbagliato: non prestare attenzione alla strada». Un fattore di rischio che porta facilmente a superare la linea bianca della carreggiata e ad incorrere nell’impatto con altri automobilisti. Ma non solo la distrazione. Anche la velocità si aggiunge tra le cause scatenanti. «Si corre troppo e senza rispettare i limiti, per questo dico che non si conosce e si rispetta il codice - prosegue Marcon -. Sono davvero pochi gli incidenti provocati da problemi infrastrutturali. Alla fine, dipende tutto da scarsa consapevolezza dei rischi quando ci si mette al volante».

LE SOLUZIONI

Oltre alla campagna promossa dal tavolo della sicurezza che si impegna tutt’ora a sensibilizzare sull’attenzione al codice della strada, dalla Provincia partirà a breve anche un altro progetto, dal titolo “Sos Guida Sicura”. «È un bando che abbiamo vinto e implementa la campagna in corso - prosegue il presidente -. Si focalizza sul consumo di alcol e stupefacenti che, anche se non sono le prime cause di incidenti stradali, rappresentano dei fattori di rischio da non sottovalutare».

I CASI

Eppure, in questi giorni, continuano a registrarsi nuovi casi di vittime della strada. Già cinque in sei giorni. Giacomo Bologna, 20 anni, ha perso la vita martedì dopo quattro giorni di agonia successivi all’incidente che lo ha visto coinvolto a Crespano, quando è stato investito da un auto mentre era in sella alla sua moto. Sabato scorso, Marco Canonico, 34 anni, ha perso il controllo della sua moto schiantandosi con un auto che procedeva nella direzione opposta alla sua a Montebelluna. Vedad Osivcic, 32 anni, si è schiantato contro un furgone in sella alla sua moto sulla Treviso Mare domenica sera. Infine, Andrea Buosi e Davide Corazzin, rispettivamente di 27 e 22 anni, entrambi morti ieri. Il primo in uno schianto contro un trattore a Gorgo al Monticano, il secondo in macchina con amici ad Arcade. Nel frattempo, sono stati disposti per sabato 3 maggio alle 10 nella chiesa di Fietta, i funerali di Giacomo Bologna, il più giovane delle vittime.

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