UDINE - Udine si ferma per ricordare Shimpei Tominaga. Bandiere a mezz'asta e lutto cittadino all'indomani della notizia dell'imprenditore giapponese coinvolto a margine della rissa scoppiata tra venerdì e sabato notte tra via Pelliccerie e via Paolo Sarpi. La ferita rimediata al capo, dopo aver battuto la testa a terra in seguito al pugno ricevuto, alla fine è risultata fatale, nonostante in questi giorni ci sia stato il disperato tentativo dei medici del Santa Maria della Misericordia di salvarlo. A piangerlo la moglie Chinatsu e il figlio di 13 anni che erano rientrati proprio martedì in città dalla città di origine di Kawasaki, 30 chilometri a sud di Tokyo.
L'inchiesta
Con la morte di Tominaga le posizioni delle cinque persone che erano state arrestate dalla Polizia si aggrava ed il principale reato contestato a colui che è accusato di aver sferrato il pugno il 19enne trevigiano Samuele Battistella - passa da lesioni gravissime a omicidio preterintenzionale. Martedì il Gip del tribunale di Udine Carlotta Silva aveva convalidato gli arresti, effettuati sabato notte dagli agenti, confermando la misura della custodia cautelare in via Spalato per i tre ventenni residenti nella zona di Conegliano, già noti alle forze dell'ordine. Assieme a Battistella c'erano il coetaneo Daniel Wedam, di Conegliano e Abdallah Djouamaa, 21 anni, di Vittorio Veneto ma residente a Conegliano, così come gli altri due fermati, Ivan Boklac, 29, residente a Pescara e cittadino ucraino, e Oleksandr Vitaliyovjch Petrov, 31 anni, connazionale e residente nella città abruzzese, colui che era rimasto ferito dalla scazzottata e per il quale il giudice ha anche stabilito il divieto di dimora in Fvg. Tutti sono ritenuti dagli inquirenti responsabili del reato di rissa aggravata. Sul fronte dell'inchiesta adesso verrà nominato un medico legale per i consueti adempimenti con avviso alle parti e poi il corpo verrà consegnato alla famiglia.
Il dolore
Tominaga, nato l'8 novembre 1967, era una persona molto conosciuta in città, apprezzata per il suo modo di fare cordiale e per la sua simpatia. Arrivò in Italia da piccolo, stabilendosi a Roma assieme al padre Kenichi, che si occupò per primo della commercializzazione nel nostro Paese dei cartoni animati giapponesi. Il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, che ha firmato il provvedimento del lutto cittadino, ha voluto in questa maniera testimoniare la vicinanza di tutta la città al dolore della famiglia Tominaga: «Riteniamo di interpretare il sentimento dell'intera comunità, profondamente colpita dalla notizia della tragica scomparsa dell'imprenditore, intervenuto coraggiosamente in una colluttazione e colpito a morte. Un gesto valoroso a cui è seguito purtroppo un epilogo tremendamente doloroso», ha spiegato il primo cittadino, ritenendo doveroso l'atto, in segno di cordoglio, vicinanza e riflessione e ha invitato la cittadinanza, le istituzioni e i titolari di attività produttive a manifestare il proprio cordoglio e a partecipare al lutto cittadino, nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni. A seguito dell'episodio la giunta De Toni aveva deciso di emettere una ordinanza con cui si vieta in tutto il comune la vendita di bevande alcoliche e superalcoliche da parte degli esercizi pubblici, commerciali e artigianali dalle 21 alle 8 del giorno successivo.