Si allarga l'inchiesta che ha decapitato le curve di Inter e Milan poche settimane fa. Dopo il "pentimento" di Andrea Beretta, capoultrà dell'Inter, che ha iniziato a collaborare con gli inquirenti per quanto riguarda l'omicidio di Antonio Bellocco (e con l'altro omicidio di Vittorio Boiocchi sullo sfondo), e lo striscione della curva Nord in cui gli si dà dell'«infame», ora emergono novità per quanto riguarda il filone della curva Sud, quella rossonera. O almeno per alcuni esponenti di essa, per questioni che esulano completamente dal calcio e che riguardano invece il traffico di droga e in alcuni casi anche di armi.
Beretta "pentito", lo striscione della Nord: «La tua infamità non fa parte della nostra mentalità»
Il capoultrà del Milan Luca Lucci, già arrestato nell'inchiesta milanese sulle curve di San Siro, ha ricevuto infatti un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito di un'altra indagine della Dda su un'associazione, vicina alla cosca della 'ndrangheta dei Barbaro, che avrebbe «importato e distribuito», tra la Lombardia e la Calabria, «oltre 2 tonnellate di stupefacenti».